Il dono del Nilo

"L'Egitto è il dono del Nilo", così scriveva Erodoto riferendosi al grande fiume quale fonte inesauribile di fertilità della Terra. Nel caldo e secco deserto del Sahara, il Nilo crea un'oasi fluviale che gode di straordinarie condizioni climatiche, ideali per la produzione del miglior cotone al mondo. In particolare nel delta del fiume il clima è caratterizzato da variazioni regolari, con precipitazioni invernali minime.
I 190 mm medi annui di pioggia cadono da dicembre a marzo e si concentrano in pochi giorni di precipitazioni molto abbondanti. L'umidità relativa dell'aria è piuttosto alta (60-70%), grazie alle brezze umide provenienti dal Mediterraneoe dai bacini salmastri. Le escursioni quotidiane e annuali delle temperature sono basse e neppure d'inverno si verificano bruschi sbalzi di temperatura, ancora grazie ai venti miti provenienti dal mare.
Il cotone viene piantato a fine marzo, quando il clima è leggermente più fresco - condizione favorevole alla crescita dei rami più bassi sulle giovani piante, dove i fiocchi di cotone potranno maturare all'ombra delle foglie soprastanti, protetti dal calore diretto del sole. In luglio e agosto, quando il clima caldo-temperato è molto stabile, si originano le fibre di cotone più uniformi e regolari.

Lo shaduf

Lo shaduf è uno strumento semplice e ingegnoso adottato a partire dal II millennio a.C. dalle popolazioni egiziane per pescare acqua da fiumi e laghi e alimentare canali a un livello più alto e innaffiare campi coltivati, palmeti, viti, orti. Secondo alcune fonti, lo Shaduf è stato raffigurato anche in rilievi accadici del 2500 a.C. L'attrezzo è composto da due pali conficcati nel terreno, uniti in alto da un'asse su cui poggia una lunga pertica. Ai due estremi della pertica vi sono un peso (un masso) e un secchio. Un uomo da solo, manovrando la pertica, può sollevare con facilità pesanti secchi d'acqua e attingere circa 3000 litri d'acqua al giorno. Lo shaduf si usa ancora oggi nelle campagne egiziane. Quando i dislivelli da risalire sono sensibili, diversi shaduf vengono disposti in serie lungo il declivio.

Modelli lignei di sistemi irrigui.

Modelli lignei di sistemi irrigui.

Modelli lignei di sistemi irrigui.

Modelli lignei di sistemi irrigui.

Modelli lignei di sistemi irrigui.

Modelli lignei di sistemi irrigui.

Modelli lignei di sistemi irrigui.

Prelievo d'acqua alimentato da un cammello nella zona di Zagazig

Campo irrigato nella zona di Shibin el kom

Un sistema ad elica per il prelievo manuale d'acqua da un canale.

Il sistema agricolo moderno di Muhammad Ali

Con la sua riforma militare modernizzatrice Muhammad Ali si preoccupa di andare incontro alle varie necessità del Paese: riorganizza il sistema agricolo, le istituzioni educative, costruisce infrastrutture, strade, canali e industrie.
A partire dal 1882 Muhammad Ali punta sulla Coltivazione del Cotone a fibra lunga come prodotto destinato alla vendita, e su questo assunto imposta l'intera agricoltura egiziana.
Dal momento che le industrie manifatturiere tessili britanniche sono disposte a pagare un buon prezzo per questo cotone, Muhammad Ali ordina alla maggior parte dei contadini egiziani di coltivare cotone a discapito di altre colture.
Muhammad Ali compra quindi l'intero raccolto nazionale che rivende alle industrie manifatturiere a un prezzo più alto, creando così un monopolio. L'organizzazione della nuova industria cotoniera porta in pochi anni ricavi considerevoli per lo Stato.

Alcuni degli "Higher Orders" emessi da Mohammed Ali per i governatori di distretti a proposito della coltivazione di cotone. Old Collections Hall (Heritage)

L'agricoltura in Egitto

Il settore agricolo, da sempre fulcro dell'economia egiziana, riveste ancor oggi un ruolo importante impiegando circa il 30% della forza lavoro e fornendo il 15,4% del prodotto interno lordo (2006). La maggior parte dei terreni coltivati (il 3,5% della superficie territoriale, in corrispondenza del delta e della valle del Nilo) è irrigata. Proprio tale necessità imposta dalle condizioni climatiche ne limita l'ulteriore allargamento.
Le terre irrigate in permanenza, grazie ai grandi sbarramenti di Aswân, Isna o Nag Hammâdi, continuano ad aumentare.
L'irrigazione permanente e controllata consente di praticare in rotazione sino a tre colture annue, ma presenta il risvolto negativo di non poter più usufruire appieno del fertile limo del Nilo.

Le colture invernali (scitui) comprendono soprattutto frumento, cipolle e legumi; le estive (sefi) riguardano in prevalenza cotone, canna da zucchero, riso e piante oleaginose; le autunnali (nili) sono massimamente rappresentate da mais e altri cereali a breve ciclo vegetativo, come il miglio.

Il cotone è stato introdotto come coltura predominante a partire dal 1821. La sua produzione raggiunge i vertici tra il 1920 e il 1930, per poi subire una contrazione. Nel primo decennio del Duemila l'Egitto è ancora il primo produttore cotoniero del continente e fra i primi dieci a livello mondiale.

Tra i cereali prevale il frumento, seguito dal mais e dal riso, coltivato soprattutto nel delta con alte rese. Il miglio è proprio invece dell'Alto Egitto. Patate, fagioli, fave, cavoli, cipolle e pomodori sono prodotti di largo consumo. Nel quadro delle colture industriali, è largamente diffusa la canna da zucchero e a seguire sesamo, arachidi, lino, olivo, arance, limoni, mandarini e datteri.

Aratura dei campi nella zona di Damanhur all'inizio del XIX sec.

Aratura dei campi nella zona di Damanhur all'inizio del XIX sec.

Aratura dei campi nella zona di Damanhur all'inizio del XIX sec.

Aratura dei campi nella zona di Damanhur all'inizio del XIX sec.

Coltivazione del Cotone

Pianta tipica dei climi caldi, il cotone necessita di temperature medie piuttosto elevate, di piogge frequenti durante la fase vegetativa e di un periodo di siccità durante la maturazione delle capsule. La luminosità deve essere molto elevata. Si adatta a vari tipi di terreno, eccetto quelli compatti, con ristagni d'acqua o troppo ricchi di sostanza organica. Resiste bene in terreni molto salini. Dal punto di vista nutritivo è una coltura poco esigente.

Il cotone è considerato una pianta da rinnovo. L'aratura (a 40-45 cm) viene effettuata prima dell'inverno e viene seguita da una o due erpicature; prima della semina può essere effettuata una leggera erpicatura per eliminare le eventuali erbe infestanti.

La semina viene eseguita a file distanti circa un metro e con distanza lungo la fila di 8-12 cm, a una profondità di 8-12 cm. Il numero di piante a metro quadrato è pari a 12,5 e si impiegano 15-20 kg di semi ad ettaro.
Il cotone è molto esigente d'acqua in occasione della germinazione e 2-3 settimane prima dell'inizio della fioritura.

La competizione delle infestanti è da temere soprattutto nelle prime fasi del ciclo; il controllo viene fatto con scerbatura meccanica.

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