Pima cotton.

Mont Serrat Sea Island cotton.

Teche lignee custodiscono le principali varietà di cotone coltivato.

Gossypium

Classe:Dicotyledones
Sottoclasse:Dialypetaleae
Ordine:Columniferae
Famiglia:Malvaceae
Tribù:Gossypieae
Genere:Gossypium

Gossypium

Il cotone (Gossypium, Linnaeus 1758) è una pianta arbustiva della famiglia delle Malvaceae, originaria del subcontinente indiano e delle regioni tropicali e subtropicali dell'Africa e delle Americhe, e importata in Europa dagli arabi.
La pianta allo stato selvatico può raggiungere un'altezza superiore a 1,50 m ed ha vita lunga. Le specie spontanee di cotone producono semi rivestiti solo di peluria rossiccia, mentre quelle coltivate danno fibre più lunghe, chiare e filabili. Le varietà di cotone coltivate sono numerosissime, quasi un migliaio. Fra le specie principali si possono considerare: il Gossypium herbaceum (o cotone del Levante), erbacea annua originaria dell'Arabia e dell'Asia Minore, con semi ricoperti e fibre corte; il Gossypium hirsutum (o Upland cotton), erbacea americana con semi ricoperti e fibre lunghe di colore grigiastro; il Gossypium arboreum, arbustiva propria dell'Africa, dell'India, della Cina e del Giappone; il Gossypium barbadense (o Sea Island cotton), erbacea di origine americana, con semi nudi e fibre lunghe, coltivata in tutta l'America tropicale e in Egitto. Da quest'ultima discendono il Gossypium brasiliensis e Gossypium peruvianum, mentre dal Gossypium arboreum si ricollegano varietà come il Gossypium indicum e il Gossypium nanking.

Le piante di cotone sono erbacee o arbustive, perenni quelle allo stato selvatico e per lo più annue quelle coltivate.
Hanno fusto e foglie glabri o pubescenti, che raggiungono dimensioni assai diverse secondo la specie (da 50 cm a oltre 3 m). Sono tutte molto ramificate, con foglie palmato-lobate a 3-7 lobi triangolari. I fiori solitari, muniti di brattee intere o dentate, sono bianchi, gialli o rosei, con ovario a 3-5 loculi. Il frutto è una capsula che si apre in 3-5 valve , ognuna delle quali contiene numerosi semi subglobosi, oblunghi, muniti di peli più o meno lunghi. In relazione alla peluria si distinguono due tipi di piante: quelle a fibra lunga adatte alla filatura e che si staccano facilmente dal guscio (cotone nudo o nero), e quelle che oltre alle fibre lunghe producono semi muniti di una fitta peluria (fuzz) che rimane aderente al guscio anche quando i peli ne sono stati staccati (cotone vestito). Tale peluria, che non è filabile, una volta staccata dal seme con apposita operazione costituisce un'importante fonte di cellulosa (linter).

Il cotone viene coltivato in tutte le regioni tropicali e subtropicali e anche, per quanto limitatamente, in alcune zone temperate. Richiede terreni sciolti e ben lavorati, abbondanti concimazioni organiche e minerali, clima caldo, con piogge frequenti durante lo sviluppo, o eventualmente l'irrigazione, siccità invece nel periodo della maturazione. è considerato pianta da rinnovo e apre la rotazione; si semina generalmente in primavera e giunge a maturità in un periodo di 150-200 giorni. Oltre alla fibra di cotone si utilizzano i semi, dai quali si estrae un olio impiegato per l'alimentazione umana o nell'industria dei saponi. I residui della lavorazione (panelli) sono destinati all'alimentazione di ruminanti o utilizzati come concime. I gusci trovano impiego come combustibile, mentre dallo scarto di steli e foglie si possono ricavare composti di humus organico.

Le specie coltivate

Gossypium arboreum L.

Pianta arbustiva, alta fino a 2 metri, variabile dal punto di vista morfologico, con fusto più o meno peloso e provvisto di ghiandole. Le foglie sono palmate con 3-7 lobi ovati o lanceolati, con poche o nessuna ghiandola nettarifera. I fiori sono di solito gialli con una macchia porpora basale. Ogni capsula ha 3 loculi o raramente 4 e in ogni loculo ci sono fino a 17 semi che portano fibre di colore bianche o marroni, lunghe fino a 2,5 cm.


Gossypium barbadense L.

Pianta arbustiva, a volte arborescente, alta fino a 3 metri, con fusto da glabro a pubescente, in genere provvisto di ghiandole. Le foglie sono palmate, formate da 3-7 lobi, provviste di nettari. I fiori, posti su peduncoli lunghi fino a 4 cm, sono di solito gialli, con macchie basali porpora. Le capsule, sono glabre e allungate e contengono 5-8 semi liberi o fusi, con fibre bianche lunghe oltre 3 cm.


Gossypium herbaceum L.

Pianta arbustiva alta fino a 1,5 metri, con fusto in genere peloso e provvisto di ghiandole. Le foglie sono leggermente palmate, formate da 3-5 lobi, con scarsi nettari. I fiori, con peduncoli lunghi fino a 3 cm, hanno colore giallo con macchie basali porpora, con poche o privi di ghiandole. Le capsule contengono fino a 11 semi che portano fibre corte meno di 2,5 cm.


Gossypium hirsutum L.

Pianta arbustiva alta anche più di 2 metri, ramificata, con rami più o meno pubescenti e con ghiandole sparse. Le foglie presentano lunghi piccioli e sono formate da 3-5 lobi poco definiti.
I fiori sono di color crema o giallo pallido, provvisti o meno di una macchia scura alla base. Le capsule sono glabre, a 3 o 5 loculi, contenenti 5-11 semi per loculo. Le fibre sono di colore bianco o rosso scuro, di media lunghezza, da 2,5 a 3 cm.

Ibridazione

Benché il cotone sia un arbusto in genere facilmente ibridabile, fino al XIX secolo ci si è affidati alla sola selezione di nuovi tipi di cotone occasionalmente trovati spontaneamente nei campi.
Facendo ricorso all'ibridazione si sono ottenuti nuovi ceppi che hanno dato riscontri economici molto importanti in Egitto, come ad esempio Giza 12, Giza 26, Giza 28, Giza 30, e molti altri ancora.

Ibridazione

Benché il cotone sia un arbusto in genere facilmente ibridabile, fino al XIX secolo ci si è affidati alla sola selezione di nuovi tipi di cotone occasionalmente trovati spontaneamente nei campi.
Facendo ricorso all'ibridazione si sono ottenuti nuovi ceppi che hanno dato riscontri economici molto importanti in Egitto, come ad esempio Giza 12, Giza 26, Giza 28, Giza 30, e molti altri ancora.

Ibridazione

Benché il cotone sia un arbusto in genere facilmente ibridabile, fino al XIX secolo ci si è affidati alla sola selezione di nuovi tipi di cotone occasionalmente trovati spontaneamente nei campi.
Facendo ricorso all'ibridazione si sono ottenuti nuovi ceppi che hanno dato riscontri economici molto importanti in Egitto, come ad esempio Giza 12, Giza 26, Giza 28, Giza 30, e molti altri ancora.

Rara fotografia della foglia di cotone Jumel coltivato in Sicilia (Italia) all'inizio del secolo scorso

Un enorme pannello ligneo raffigura l'albero genealogico del cotone. Lo schema indica dal 1818 al 1949 la data di creazione delle nuove varietà in Egitto e nel mondo. I nomi delle varie essenze, in alcuni casi, coincidono con il nome del botanico inventore.

Nella stessa stanza del museo troviamo appesi alle pareti i ritratti dei botanici, padri delle nuove varietà di cotone.

Cotone Egiziano a lungo tiglio

L'Egitto è da sempre il produttore del migliore cotone del mondo, grazie alle sue particolari condizioni climatiche e alla fertilità della sua terra a ridosso del Nilo e nel suo delta.
Le abbondanti piogge che si sviluppano tra ottobre e aprile, l'umidità relativa tra il 60-70% e i venti provenienti da nord garantiscono scarse escursioni delle temperature creando un microclima ideale.
Queste condizioni rendono l'Egitto il principale produttore storico e l'attuale leader mondiale nella produzione di cotone long staple (LS) e extra long staple (ELS).

Il cotone long staple (LS) include le varietà Giza 86, Giza 89, Giza 90. La buona qualità di questi cotoni annovera caratteristiche simili al Supima americano: lunghezza delle fibre attorno ai 33 mm e micronaire 4,3-4,6. Con questa qualità si possono produrre filati sottili, fino al titolo Ne 80/1 (NM 1/135).

I celebri cotoni extra long staple (ELS) comprendono le varietà Giza 45, Giza 70, Giza 87 e Giza 88. Le fibre di lunghezza superiore ai 37 mm, con un valore micronaire medio di 2.95, sono di qualità ancora più elevata, in grado di generare filati con titoli finissimi e resistenti allo stesso tempo.

Muhammad Ali Pascià
(Kavala, 1769 – Alessandria d'Egitto, 1849)
il padre fondatore dell'Egitto moderno.

Giza 45 e Giza 87

Simile in qualità al Giza 87, il Giza 45 è il migliore dei cotoni Extra Long Staple, la "regina" tra le specie di cotone egiziane. Nel 1820 Mohammed Alì Pascià, fondatore dell'Egitto moderno, impianta per la prima volta in Egitto i semi di cotone Sea Island e brasiliani, entusiasta delle stoffe prodotte oltreoceano da queste varietà di fibre.
Il cotone più pregiato al mondo nasce così in Egitto, dal connubio tra i semi migliori al mondo e le ineguagliabili condizioni climatiche di questo Paese. Le piante di Giza 45 sono coltivate esclusivamente in una piccola area ad est del delta del grande fiume e rappresentano lo 0,4% del totale della produzione annua egiziana di cotone.
Le sue lunghe fibre (oltre 43 mm) sono anche estremamente sottili (2,95 micronaire) e con un elevato indice di uniformità della sezione (88,5%). Nonostante la sua finezza, la resistenza del Giza 45 è comunque molto elevata, pari mediamente a 46,3 grammi/tex. Per resistenza, pulizia e regolarità il Giza45 vanta quindi caratteristiche uniche di eccellenza. Un cotone ideale per la produzione di filati e tessuti finissimi e resistenti, con una mano straordinariamente soffice e setosa.

Karnak Menoufi

Questo antico cotone egiziano, straordinariamente bello e raro in natura, è una varietà autoctona della zona costiera compresa fra i laghi Burullus e Manzala.
è nel delta del Nilo, emblema della fertilità, che è nato questo cotone scuro che pare quasi estratto dal fango e imbevuto della prodigiosa essenza del limo.
Non è questo un periodico dono della natura, bensì un raccolto e un evento eccezionale che si verifica solo in favorevoli congiunture agroclimatiche: su terreni dalle singolari caratteristiche bio-chimiche e con dosate esposizioni al sole e alle brezze salmastre dei laghi e del vicino mare.
Era ormai da decenni che nessun produttore di cotone riusciva a coltivare questa essenza. Quello che si considerava ormai un tesoro botanico perduto e la massima espressione filatoria d'altri tempi, ha invece oggi trovato nuova vita.
La sua fibra naturale di color crema possiede un tiglio lungo che lo rende filabile in gamme di titolo ultrasottile. Lavorato con esperienza, dona filati dalla resistenza ineguagliabile, mani soffici e duttilità assoluta. La mercerizzazione ne esalta la lucentezza naturale, con riflessi perlati e iridescenti. L'eccellenza della lavorazione e della successiva manifattura ne farà capi unici e irripetibili, per veri estimatori della qualità tessile.

Nelle tre tavole sono rispettivamente ordinati i frutti, le capsule verdi e i bioccoli di diverse varietà di cotone egiziano secondo il colore delle fibre, che passa dal bianco candido al crema intenso.

Teche didattiche raccolgono semi, bioccoli e fibre di diverse varietà di cotone Egziano, mettendone in risalto lunghezza e pulizia delle fibre.

La misurazione delle fibre

Il micronaire è la principale unità di misura delle fibre di cotone.
Il metodo di misurazione che determina il micronaire è basato sulla resistenza alla pressione di un flusso d'aria che attraversa una massa di fibre di cotone in un campione del peso di 3,24 grammi e a volume fisso. Un indicatore galleggia per effetto della pressione nel tubo di misurazione e indica il valore di microgrammi per pollice.
In altre parole la permeabilità all'aria è indice di finezza, in quanto più sottili sono le fibre tanto più piccoli e numerosi sono gli interstizi tra le stesse e conseguentemente più alta è la resistenza al passaggio dell'aria.
A fibra più fine corrisponde quindi un valore micronaire più basso.
Il micronaire è anche indice di maturità del cotone, in quanto a parità di tipo di cotone le fibre immature più vuote e leggere sono in maggior numero nel campione e fanno registrare valori più bassi.

Il titolo del filato

Il titolo del filato indica la finezza del medesimo. Si sono utilizzati numerosi modi per misurare il titolo. Attualmente il più usato è il titolo metrico Nm, che indica il numero di km di filo che si ottengono con un Kg di fibra.
Nm 260 significa quindi che 260.000 metri di filo hanno il peso di un Kg. La forma "1/260" esplicita la condizione di filo singolo avente titolo Nm 260. La dizione "2/260" significa invece un filo ritorto a due capi, ottenuto a partire da due fili Nm 260.

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